Cosa Significa “Fully-licensed Music”?
Come può influire positivamente sul tuo business
Vi siete mai trovati in un negozio senza alcun tipo di musica di sottofondo? Come vi siete sentiti? Probabilmente a disagio.
L’industria musicale si è evoluta più velocemente che mai e c’è sempre qualcosa di nuovo in arrivo: nuove piattaforme, servizi e mezzi di comunicazione che fanno emergere l’esigenza di avere una forte strategia di marketing sonoro per garantire un’esperienza unica e coerente con il proprio brand.
Non c’è dubbio che la musica abbia il potere di influenzare il nostro stato d’animo e di rafforzare la percezione del marchio. Se un’attività commerciale diffonde la giusta musica all’interno del punto vendita, sarà anche in grado di migliorare l’umore dei clienti, portandoli a trascorrere più tempo in negozio. Si può quindi affermare che la musica giusta è in grado di influenzare le dinamiche d’acquisto. Ma come ci arriviamo?
Che sound ha il vostro business?
L’esperienza sonora sta diventando un elemento chiave nelle strategie di vendita, e questo lo sappiamo! Ma una volta scelta la musica giusta, chi si occuperà della gestione dei diritti d’autore?
Chiunque decida di utilizzare la musica per esprimere l’unicità del proprio marchio e per creare la migliore esperienza sonora all’interno del proprio punto vendita, sa bene che questa scelta è tutt’altro che semplice. Oltre al processo creativo di scelta della musica giusta, c’è anche l’intricato mondo dei diritti d’autore e delle licenze necessarie per la riproduzione musicale presso gli esercizi commerciali.
I proprietari di aziende, di solito, non si rendono conto che possono essere citati in giudizio per la riproduzione di musica protetta da copyright attraverso note piattaforme come Spotify, YouTube o iTunes. Tutti questi servizi sono destinati all’uso individuale. Quando si tratta di spazi pubblici, le aziende devono ottenere una licenza dalla persona/entità che detiene i diritti del brano che vogliono riprodurre. I costi della licenza dipendono dall’utilizzo della musica (background o in primo piano, come per un concerto o un DJ set), dall’occupazione del locale, dal numero di altoparlanti e possono riguardare sia la musica dal vivo che quella registrata.
Se in passato era sufficiente che la licenza fosse rilasciata da un solo ente, oggi non è più così. Esistono molte organizzazioni (chiamate performing rights organisations, o “PRO”) che rappresentano i vari titolari dei diritti e ognuna di esse ha una propria licenza per l’uso specifico. Per coloro che non vogliono rinunciare alla musica nei loro negozi, questo aumenta l’onere della conformità e anche i costi
Come funzionano le licenze?
Il processo alla base delle licenze rilasciate da queste società inizia con il conferimento da parte dell’artista e dell’eventuale editore di un mandato per la gestione del proprio repertorio e quindi la riscossione delle royalties. Lo stesso avviene per i produttori discografici (cioè le eventuali etichette discografiche) e gli artisti interpreti ed esecutori , che possono conferire un mandato alle organizzazioni di diritti connessi o vicini(NRO).
Queste organizzazioni, che agiscono per conto dei titolari dei diritti, rilasciano licenze ai proprietari di esercizi commerciali per consentire loro di riprodurre legalmente la musica nei negozi. Le royalties vengono poi riscosse dalle stesse organizzazioni e ripartite tra tutti i titolari dei diritti in base ai report sulla musica riprodotta. In altre parole, il costo pagato dalle imprese per ottenere le licenze comprende sia le royalties appartenenti ai titolari dei diritti sia la quota aggiunta dalle società di gestione collettiva (SIAE-LEA/Soundreef in Italia).
Se la musica riprodotta appartiene a diversi titolari di diritti registrati a diverse società di gestione collettiva, le aziende devono ottenere più licenze, sostenere maggiori adempimenti e quindi più costi.
Esiste un’alternativa?
Sì, si chiama “licenza diretta”. Una licenza diretta viene rilasciata dall’autore o dal titolare dei diritti delle opere e delle registrazioni, senza il coinvolgimento di società di gestione collettiva.
Gli artisti che non sono iscritti a società di gestione collettiva (SIAE e LEA/Soundreef in Italia) possono concedere autonomamente licenze dirette per l’utilizzo del loro repertorio. Poiché non ci sono intermediari o altre entità coinvolte nella licenza, gli artisti possono ricevere un compenso più alto, non dovendo ripartire con nessun intermediario (per saperne di più, leggi il nostro articolo sul ruolo degli intermediari),appunto attraverso una licenza diretta o “licenza completa”.
La riproduzione di musica con licenza completa nei negozi solleva gli imprenditori dall’obbligo di ottenere altre licenze o autorizzazioni. Una volta pagata la licenza una tantum, si è liberi di riprodurre la musica del catalogo acquistato nel proprio esercizio commerciale.
Quali sono i vantaggi per le aziende?
Le aziende pagano un’unica tariffa, trasparente e vantaggiosa, per accedere a un servizio completo che fornisce loro musica di qualità, scelta con cura in base alla clientela, all’atmosfera e ai caratteri del brand.
Ci sono vantaggi anche per gli artisti?
Sì. Non essendoci intermediari né altre parti coinvolte, l’artista e/o il suo cessionario possono trattenere l’intero importo pagato dall’esercizio commerciale e non devono attendere i lunghi tempi di ripartizione delle società di riscossione.
La musica trasforma un lavoro di routine in momenti memorabili e possiamo dire senza dubbio che gioca un ruolo importante nel creare e migliorare l’esperienza dei clienti: è la cassa di risonanza del vostro business e grazie alla licenza diretta, potete ritenervi sollevati dal gestire le royalties da soli e dedicarvi alla consultazione del nostro vasto catalogo, perché al resto penserà il nostro servizio.